Qualche giorno fa ho visto QUESTO video di un bassista americano molto giovane che è a dir poco un virtuoso dello strumento. E lui racconta di aver impiegato 20.000 (VENTIMILA) ore per arrivare a questo livello. Così, mi sono fermato e mi sono chiesto: a cosa ho dedicato 20.000 ore nella mia vita?
Questa domanda me la sono posta per due motivi:
1. perché per diventare davvero bravo in qualcosa bisogna spenderci molto tempo. Ma MOLTO tempo significa, appunto, 20.000 ore. Se Charles il bassista ha speso 20.000 ore negli ultimi 15 anni, significa che ha impiegato fin dall’inizio una media di 4-5 ore al giorno al basso, anche quando non sapeva se ciò avrebbe sortito un qualche traguardo.
Magari pensava che EHI CHE FIGATA VOGLIO FARE IL BASSISTA, ma nessuno gli aveva dato la garanzia che un giorno ce l’avrebbe davvero fatta.
Ciononostante, ha perseverato per anni prima di “vedere la luce” e diventare un professionista. E ciò mi porta a chiedermi: in quante cose ho buttato 20.000 ore, in quante cose ho investito 20.000 ore? La risposta per me è positiva: le uniche 20.000 ore che ho speso negli ultimi 20 anni (anche di più, in realtà) sono state dedicate allo studio e alla lettura, e questo è il principale motivo per cui io oggi vivo di ciò che studio e leggo.
Una fortuna, qualcuno dirà, ma ho continuato a leggere e studiare anche quando pensavo che non avrei mai cavato un ragno dal buco, perciò fortuna sì, ma perseveranza, anche;
2. perché voglio stare molto attento a quel che farò con le prossime 20.000 ore che dedicherò a qualcosa. Senza dubbio qualcuno che sta leggendo si dirà: “Cacchio, ho dato 20.000 (o 2.000, 5.000, cambia poco perché sarà comunque troppo) ore a Minecraft, ai Pokemon, a Genshin Impact” – e questa consapevolezza è importantissima per sentire la necessità di cambiare direzione.
Se il modo in cui hai investito le tue scorse 20.000 ore della tua vita non si soddisfa, non ti ha portato da nessuna parte, non ti ha arricchito né spiritualmente né materialmente, allora devi cambiare campo di investimento. 20.000 ore sui videogiochi non sono un buon investimento (e parla uno che ne ha dedicate molte ai videogiochi e molte ne dedicherà) perché, per quanto l’intrattenimento sia parte integrante della nostra vita, bisogna dargli il giusto ruolo, ovvero il “tempo perso” (o quasi).
20.000 ore ad ascoltare il tuo twitcher/youtuber preferito non sono un buon modo di spenderle, per quanto ti faccia ridere o divertire. Se hai dedicato 20.000 ore del tuo tempo nel cazzeggio, nel rigirarti i pollici, nel fingere di fare cose importanti mentre facevi cose stupide, allora è probabile che non diventerai un professionista delle cose che contano nella vita: le relazioni, la creatività, la consapevolezza, l’arte, l’ispirazione.
E non importa quanto tu ti stia raccontando balle tipo “ma potrei diventare un professionista dei videogiochi”: se quelle 20.000 ore le hai spese METTENDOCI TUTTO TE STESSO nei videogiochi e sentendolo come il tuo futuro forse avrai anche ragione, ma se le hai spese per “passare il tempo” e farti intrattenere, allora no, le hai spese male.
Quindi, fermati un secondo e chiediti: a cosa offrirò, da oggi in poi, le prossime 20.000 ore della mia vita? Si tratta di una domanda fondamentale: rispondi seriamente.
P.S. è uscito il videocorso I Logonauti – come parlare e argomentare bene. L’esclusivo videocorso con Alessandro De Concini sull’arte di argomentare per esprimersi con le parole giuste.