Quel che hai da offrire
Quando siamo depressi, tristi o sconfitti, la prima vittima è la consapevolezza di quello che abbiamo da offrire. Le ferite che il mondo ci infligge (o che ci auto-infliggiamo) spengono quella spinta interiore a donare quel che si è perché ci portano a dare attenzione a quel che l’esterno ci fa.
Quando soffriamo, è come se ci accartocciassimo in noi stessi, chiudendo quelle molte finestre verso il mondo che ci permettono di dare agli altri quel che di valore possediamo, proprio perché dimentichiamo di avere quei valori.
La nostra testa ci dice: “Dare qualcosa agli altri? Ma ci mancherebbe, guarda un po’ cosa gli altri ci hanno fatto!” e così cadiamo in una spirale autodistruttiva nella quale perdiamo la stima di noi stessi e il contatto con la nostra interiorità. Smettere di offrirsi ci trasforma nell’opaca ombra di ciò che avremmo potuto essere.
Per questo, se di fronte alla sconfitta il dono di sé è la prima vittima, tornare a donare se stessi agli altri è la prima via per uscire da quello stato di distruzione interiore nel quale la sofferenza ci getta. Così come perdiamo noi stessi nel rifiutarci di donare quel che siamo, possiamo ritrovare noi stessi proprio nella decisione di tornare a donarci agli altri.
Si esce da quella spirale autodistruttiva esprimendo quello che siamo in modo libero e generoso, non aspettando che qualcuno da fuori ci tenda una mano per salvarci. Si esce dalla tristezza e dalla miseria perché decidiamo di aprire una nuova finestra che permetta a quel che abbiamo dentro di esprimersi là fuori, mettendo in forma compita i nostri talenti, le nostre conoscenze, il carattere, le peculiarità e le idee.
Se di fronte alle ferite ci chiudiamo, in una sorta di vendetta contro il mondo, non c’è nessuno che possa aprire le nostre finestre dall’esterno: siamo noi a dover girare quella maniglia e riaffacciarci sul mondo. Le ferite non si rimarginano con le soluzioni che giungono dall’esterno, ma con un movimento interiore che le guarisce trasformandole in significato. E questa è una responsabilità che ognuno di noi ha nei propri confronti.
Quindi, se ti trovi deragliato o deragliata, privato di energie e gettato nella miseria, prova a riavviare quel motore interno che si è inceppato chiedendoti: “Cosa ho da offrire io al mondo?”
La risposta ti sorprenderà.