fisolofia-cultura-pop-attualita-daily-cogito-contro-la-zombieficazione-show-podcast-rick-dufer newsletter ufficiale 8 maggio autolesionismo che ti salva

Quell’autolesionismo che ti salva

La mia vita è migliorata quando ho adottato un nuovo presupposto esistenziale: “Parti dall’idea di essere in errore”. Detta ancora meglio: “Parti dalla consapevolezza di essere limitato e, per quanto tu possa studiare, avere stima di te e credere nei tuoi principi, quando difendi le tue idee sii sempre disposto a cambiarle di fronte all’errore”. 

Qualcuno potrebbe pensare che questo sia un presupposto masochistico: che bisogno c’è di martoriarsi sempre e comunque presupponendo di essere in errore? In fin dei conti, siamo circondati di sedicenti infallibili, guru dell’esistenza e risolutori dei problemi più complessi della vita. E, a ben guardare, chi vince è proprio chi non pensa mai di poter essere in errore, no? 

Sbagliato: l’infallibile, che si mostra granitico in ogni certezza anche quando afferma cose discutibilissime, vive male con se stesso poiché la vita ti dimostra sempre e comunque di essere in errore.

Magari venderà qualche libro in più, farà qualche view di troppo perché si sa, ai gonzi piacciono gli infallibili. Ma io, quando vivevo senza il mio nuovo prezioso presupposto, prendevo delle cantonate devastanti che minavano alla base la mia autostima. 

Curioso: ci convinciamo di essere infallibili perché abbiamo bisogno di autostima, ma più ci sentiamo infallibili e più quest’ultima viene spazzata via nel momento in cui falliamo.

E, dal momento che falliamo continuamente, a quel punto il nostro comportamento è il suicidio dell’amor proprio. 
Così, tempo fa ho capito che l’infallibilità è il vero autolesionismo e che non c’è davvero alcuna serenità nell’evitare di pensare ai propri limiti, in ogni senso. 

Io, che sono uomo di forti convinzioni, mi metto sempre nella disposizione di cambiare idea e di ascoltare l’altrui campana poiché so che le mie idee, per quanto solide e ben argomentate, potrebbero sempre trovare un ostacolo invalicabile che mi impone di rivederle, magari non cambiandole radicalmente, ma mutandole, adattandole e rinvigorendole in base al contesto e ai fatti.

Non conto più le volte in cui questo atteggiamento mi ha salvato la vita, letteralmente, dandomi maggior controllo su quel che penso, ma soprattutto sul perché penso qualcosa. 

Quindi, se vuoi vivere meglio e trovare un po’ di autostima, ricordati: le tue idee, di qualunque genere siano, vanno sostenute con sagacia e determinazione, vanno nutrite con buoni argomenti e fatti studiati e coerenti.

Ma ciò si raggiunge solo e soltanto se decidi di essere prudente, di ricordare i tuoi limiti e ripetere sempre a te stesso: “In fin dei conti di questa vita non ci capirò mai granché”. 

Ben lungi dall’arrenderti all’ignoranza, a quel punto dovrai studiare, imparare, apprendere, approfondire, perché è a questo che serve il tuo cervello.

E le tue idee ne trarranno giovamento, così come la stima che hai di te stesso: è bello amarsi pur conoscendo a fondo i propri limiti e non c’è amor proprio diverso da questo. Il resto è fuffa, autolesionismo o titanismo mal riposto. 

Ricordati: sii intraprudente
L’ho anche raccontato bene nel mio ultimo libro.

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